EPIDEMIOLOGIA DELLA SINDROME DA ANTICORPI ANTIFOSFOLIPIDI
L’interesse per gli anticorpi anti fosfolipidi nasce dall’osservazione della loro associazione con manifestazioni cliniche peculiari quali la le trombosi venose ed arteriose, la piastrinopenia e gli aborti ricorrenti.
Tali manifestazioni sono globalmente indicate come sindrome da anticorpi antifosfolipidi (APS).
In questo contesto gli anticorpi antifosfolipidi sono diretti contro proteine plasmatiche legate a superfici fosfolipidiche anioniche.
Teoricamente si distingue una forma primitiva (PAPS) quando si presenta come fenomeno isolato ed una secondaria (APS secondaria) quando osservata nell’ambito di una malattia autoimmune sistemica, prevalentemente Lupus Eritematoso Sistemico (LES) o sue varianti quali il Lupus Discoide, il Lupus Cutaneo Subacuto (anti-Ro positivo) e la Sindrome di Sjogren.
La sindrome da anticorpi antifosfolipidi rappresenta un disordine autoimmune, non sorprende quindi il riscontro di autoanticorpi differenti dagli aPL e con diversa prevalenza nel siero di pazienti con APS.
La presenza di anticorpi anticardiolipina (aCL) é stata considerata il marker sierologico tipico della sindrome, anche se in realtà é subito apparso chiaro che questi anticorpi riconoscevano non solo la cardiolipina ma tutta la famiglia di fosfolipidi a carica elettrica negativa.
Vediamo nel dettaglio i singoli fosfolipidi importanti nella diagnosi di APS.
FREQUENZA DELLA SINDROME DA ANTIFOSFOLIPIDI | |
Lupus Eritematoso Sistemico | 35% |
Trombosi venosa | 24% |
Ictus | 6-29% |
Malattia coronarica | 3-80% |
Aborto idiopatico | 10-20% |
ANTICORPI ANTI CARDIOLIPINA (aCL)
Il legame di anticorpi aCL altamente purificati richiede una componente del siero o del plasma.
Il componente in questione, denominato cofattore della cardiolipina, è identificato nella β 2 glicoproteina I.
Le conoscenze acquisite negli ultimi anni hanno evidenziato come i così detti anticorpi anti fosfolipidi siano diretti in larga parte non verso il fosfolipide di per sé ma piuttosto verso le proteine che legano i fosfolipidi
(es.: β 2GPI, protrombina etc.). In particolare la β 2 glicoproteina I è stata riconosciuta come parte principale del complesso antigenico riconosciuto dagli anticorpi anti cardiolipina.
ANTICORPI ANTI b 2 GLICOPROTEINA
Gli anticorpi anti beta2GPI rivestono oggi un significato diagnostico apparentemente più specifico e più sensibile del test classico degli anticorpi anti cardiolipina per diversi motivi:
Gli anticorpi antifosfolipidi derivati dal siero di pazienti con patologia autoimmune reagiscono meglio quando la β2GPI é presente.
Un paziente con sospetto clinico di APS e anticorpi anti-beta2GPI, anche in assenza di positività del LAC o degli aCL ha una forte probabilità di avere la sindrome.
ANTICORPI ANTI PROTROMBINA
La protrombina (fattore II), una glicoproteina dipendente dalla vitamina K, è attivata a trombina durante la coagulazione a cascata.
Solo gli anticorpi anti protrombina che riconoscono il complesso di protrombina e fosfatidilserina sono correlati con l’anticoagulante lupus e con le manifestazioni cliniche di APS.
Recentemente è stato dimostrato che i pazienti LES con un titolo positivo di anticorpi anti protrombina corrono un rischio maggiore di sviluppare una trombosi arteriosa e venosa. Gli anticorpi anti protrombina sono stati inoltre descritti quali fattore di rischio per l’infarto cardiaco.
Gli anticorpi anti protrombina sono strettamente associati alla tendenza all’aborto in pazienti con APS.
Gli anticorpi anti protrombina sembrano essere gli anticorpi indicatori più sensibili nella determinazione della tendenza all’aborto in APS rispetto ad altri anticorpi fosfolipidi.
In caso di contestuale presenza di lupus anticoagulant e di anticorpi antifosfolipidi il rischio di trombosi è nettamente aumentato e viene inoltre influenzato dall’entità del titolo degli anticorpi. Visto che la presenza degli anticorpi antifosfolipidi può anche essere transitoria, la positività va controllata mediante ripetizione dei test dopo 3 mesi.